I trattamenti con tossinabotulinica sono in assoluto i più diffusi della medicina estetica e sono quelli che presentano meno complicazioni. La tossina botulinica ha la funzione di indebolire l’attività dei muscoli in cui viene iniettata, questo processo viene definito di neuromodulazione. Una volta che l’effetto passa, in genere 4-5 mesi, l’attività muscolare riprende quasi completamente come prima della somministrazione; dico “quasi completamente” perché non è sempre vero che una volta finito l’effetto della tossina tutto ritorna come prima, dipende dall’uso che facciamo di quel muscolo, da quanto siamo abituati a contrarlo, dalla conformazione anatomica, se è un muscolo espressivo, etc. Recenti studi hanno dimostrato che la somministrazione ripetuta della tossina botulinica negli stessi muscoli determina alcune modifiche istologiche delle fibre muscolari interessate, si atrofizzano e diventano infarcite di di tipo sostanze di tipo lipidico. L’atrofia dei muscoli comporta anche atrofia dei tessuti sottocutanei, persino riduzione ossea! Dal momento che la maggiore manifestazione dell’invecchiamento è l’ATROFIA, va da se che la frequente ripetizione di infiltrazioni di tossina botulinica invecchia i tessuti precocemente. Quindi se per esempio somministriamo botox con elevata frequenza per ridurre le rughe frontali, noteremo che con il passare del tempo le rughe si riducono con maggiore difficoltà e diventa sempre meno efficace il trattamento. Ma ciò avviene perché riducendosi lo stato trofico dei tessuti si riduce l’elasticità della cute e aumentano la flaccidità e le rughe, ossia invecchia la fronte più rapidamente. In alcuni distretti del viso e del corpo questi processi di atrofia ci servono per ottenere vantaggi estetici. In definitiva quando il paziente chiede trattamenti con botox deve essere consapevole che i trattamenti ripetuti con tossina botulinica hanno delle conseguenze.
La Chirurgia Cosmetica Morfodinamica, in alcuni casi, offre tecniche alternative alla tossina botulinica.
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