Il termine fibrosi descrive lo sviluppo di tessuto connettivo fibrotico quale risposta riparativa ad una lesione o danno, quindi è parte della normale risposta di guarigione dei tessuti.
Quando la formazione di tessuto connettivo fibrotico eccede o avviene in modo incontrollato nei tessuti si hanno processi patologici.
Quindi la risposta dei tessuti ad un insulto può presentare un ampio range di risposte, dalla restitutio ad integrum (rigenerazione) alla cicatrizzazione patologica.
Il principio biologico secondo cui la fibrosi può avere effetti sia positivi che negativi è comunemente noto come “legge dell’omeostasi e dell’ormesi” (o principio dell’ormesi).
In biologia e fisiologia, l’ormesi descrive la risposta bifasica di un organismo a uno stimolo: una stimolazione lieve o moderata (“soft”) induce adattamento, rigenerazione e rinforzo dei sistemi biologici;una stimolazione eccessiva o prolungata provoca invece danno, infiammazione o degenerazione.
In altre parole:“Low doses stimulate, high doses inhibit or damage.”
È un principio universale che vale per molti ambiti biologici: meccanobiologia, tossicologia, esercizio fisico, risposta immunitaria, e rigenerazione tissutale.
Fondamenti e riferimenti
Sintesi concettualeStimolo lieve → adattamento → rigenerazioneStimolo eccessivo → stress → danno tissutaleIn termini meccano-biologici, le cellule percepiscono le forze meccaniche attraverso il meccano-trasduttore (integrine, citoscheletro, nucleo), e reagiscono secondo questo principio ormetico: la giusta quantità di stress promuove crescita e omeostasi, mentre l’eccesso rompe l’equilibrio e causa degenerazione.
Per fare in modo che prevalga l’aspetto rigenerativo rispetto a quello cicatriziale esistono diverse metodiche, si va dalle infiltrazioni di specifiche sostanze o farmaci che hanno la capacità di ridurre l’eccessivo deposito di collagene, o hanno attività fibrinolitica, all’applicazione di blanda stimolazione meccanica (per es. la tecnica degli IASTM) per aumentare l’irrorazione, o all’inserimento di fattori di crescita o cellule staminali.
Quindi il grado di recupero funzionale del tessuto dipende dal rapporto rigenerazione/cicatrizzazione che, a sua volta, dipende da svariati fattori, quali: predisposizione, dieta, stress, entità della lesione, sua persistenza, trattamenti locali effettuati in precedenza e dopo trauma, follow up, etc.
In alcune delle tecniche mini invasive della Chirurgia Cosmetica Morfodinamica la fibrosi ha un ruolo fondamentale per ottenere dei risultati definitivi o duraturi nel tempo, può avere una finalità rassodante, modellante,volumizzante, stimolante, etc.
Le fibrosi più temibili e pericolose sono quelle che riguardano gli organi parenchimatosi, ossia fegato, polmoni, rene, pancreas, etc., in quanto viene ridotta od eliminata la funzione di organi vitali. In questi casi le terapie sistemiche sono inefficaci, unica via di salvezza è il trapianto d’organo, da approfondire le terapie locali con cellule staminali o altre terapie sperimentali.
Nel mondo dell’estetica gran parte delle procedure cercano di ottenere una blanda fibrosi per rassodare i tessuti cutanei e sottocutanei aumentando l’attività dei fibroblasti, ossia di quelle cellule deputate alla produzione di matrice connettivale. Quindi qualsivoglia filler (acido ialuronico, polilattico, policaprolattone, idrossiapatite, etc.), filo biostimolante o di trazione, radiofrequenza, ultrasuoni, ozonoterapia, laser, biostimolazioni, etc. in misura maggiore o minore, hanno la finalità di stimolare la produzione endogena di collagene per ottenere dei tessuti più sodi ed un aspetto più giovanile.
Nel caso però di apparecchi ad energia termica l’effetto del calore troppo al di sopra della temperatura fisologica può dare effetti indesiderati.
Per questo motivo sono da preferire l’utilizzo di filler o fili e l’utilizzo di tecniche di modulazione della risposta fibrotica mediante l’utilizzo di specifiche sostanze e metodiche.
Fondamenti e riferimenti
Calabrese EJ, Baldwin LA. Hormesis: The dose–response revolution. Annu Rev Pharmacol Toxicol. 2003;43:175-197.
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Engler AJ, Sen S, Sweeney HL, Discher DE. Matrix elasticity directs stem cell lineage specification. Cell. 2006;126(4):677-689.→ dimostra che una stimolazione meccanica moderata (soft) favorisce la differenziazione e rigenerazione cellulare, mentre eccessiva rigidezza o stress meccanico induce danno o fibrosi eccessiva.
Discher DE, Mooney DJ, Zandstra PW. Growth factors, matrices, and forces combine and control stem cells. Science. 2009;324(5935):1673-1677.
Rizzo A. Mechanobiology and Morphodynamic Cosmetic Surgery: function determines form. Chirurgia Cosmetica Morfodinamica. 2024.→ evidenzia come il principio ormetico e la meccano-risposta cellulare e tissutale siano alla base dei processi rigenerativi della morfodinamica dal punto di vista estetico e funzionale.
